mercoledì 8 ottobre 2008

Sul genio

A volte siamo portati a pensare che genio si nasca o che di genio ne nasca uno ogni chissà quanto. Questo è a mio avviso un luogo comune bello e buono. In realtà se analizzassimo con pazienza le potenzialità personali che ogni essere umano possiede ,prendendo come esempio anche le persone che ci sembrano più socialmente screditate ,potremo verificare che anche queste sono in grado di destare curiosità per quanto riguarda determinate attitudini a saper fare qualcosa in modo personale. Genio è colui che presiede o caraterizza un arte e l'arte si serve della materia per essere presente ovunque e attraverso questa la caraterizza ,per cui è genio non soltanto chi sa fare qualcosa che nessun altro è in grado di fare ,ma anche chi la fa meglio degli altri ,seppure per un solo minuto. Se prendiamo per buona questa definizione ,potremmo dedurre che ogniuno è portato a fare qualcosa meglio degli altri e se questa attitudine viene assecondata sia arbitrariamente sia per cause di eventi non previsti e portata a livello di picco ,sarà in grado di spingersi su un piano alto della personalità e dell'anima ,una virtù che altrimenti rimarrebbe nascosta e repressa. Chi definisce il genio nell'immaginario collettivo è quella stessa gente che crea il luogo comune. Le persone screditate dalla società media che riescono a portare fuori dall'involucro in cui sono avvolte ,la propria attitudine che ora è fruibile al mondo ,mostrano il proprio genio e lo impongono alla gente media che non lo riconosce e non lo accetta e invece lo propongono alla ricezione di chi lo apprezza. Dunque ogniuno è genio potenziale anche se la maggior parte di noi non riesce ad'esplicare la propria condizione di genialità nell'arco di una vita vissuta in condizioni non propizie.
Stefano Daga