A volte siamo portati a pensare che genio si nasca o che di genio ne nasca uno ogni chissà quanto. Questo è a mio avviso un luogo comune bello e buono. In realtà se analizzassimo con pazienza le potenzialità personali che ogni essere umano possiede ,prendendo come esempio anche le persone che ci sembrano più socialmente screditate ,potremo verificare che anche queste sono in grado di destare curiosità per quanto riguarda determinate attitudini a saper fare qualcosa in modo personale. Genio è colui che presiede o caraterizza un arte e l'arte si serve della materia per essere presente ovunque e attraverso questa la caraterizza ,per cui è genio non soltanto chi sa fare qualcosa che nessun altro è in grado di fare ,ma anche chi la fa meglio degli altri ,seppure per un solo minuto. Se prendiamo per buona questa definizione ,potremmo dedurre che ogniuno è portato a fare qualcosa meglio degli altri e se questa attitudine viene assecondata sia arbitrariamente sia per cause di eventi non previsti e portata a livello di picco ,sarà in grado di spingersi su un piano alto della personalità e dell'anima ,una virtù che altrimenti rimarrebbe nascosta e repressa. Chi definisce il genio nell'immaginario collettivo è quella stessa gente che crea il luogo comune. Le persone screditate dalla società media che riescono a portare fuori dall'involucro in cui sono avvolte ,la propria attitudine che ora è fruibile al mondo ,mostrano il proprio genio e lo impongono alla gente media che non lo riconosce e non lo accetta e invece lo propongono alla ricezione di chi lo apprezza. Dunque ogniuno è genio potenziale anche se la maggior parte di noi non riesce ad'esplicare la propria condizione di genialità nell'arco di una vita vissuta in condizioni non propizie.
Stefano Daga
mercoledì 8 ottobre 2008
domenica 5 ottobre 2008
L'anima nella materia
L'anima si trova ovunque, in ogni materia e vi sta dentro in diverse proporzioni e misure , nella materia che viene creata in natura che vive un ciclo completo ,nasce , muore ma poi si rigenera ,rigenera e resuscita , ma anche in quella manipolata dall'uomo, sulla quale interviene causando un arresto e anche un cambiamento di percorso. Se l'anima viene trattenuta suo malgrado e imprigionata nella materia diventa pericolosa, entra a far parte di un equilibrio instabile che non rientra più nell'andamento naturale della vita e delle sue leggi. Questa materia infetta, in un certo modo può essere "esorcizzata", la si può incanalare in modo da riconvertirla attraverso il gesto spontaneo frutto dell'impegno alla consapevolezza del vivere, a patto che nel gesto sia presente l'aspirazione al rispetto dell'anima senza la quale la vita non avrebbe senso.
Stefano Daga
Stefano Daga
sabato 4 ottobre 2008
L'arte ignorante
Questo blog è dedicato alla forma d'arte nella quale credo di più , che è per me la più veritiera , perchè esprime con modi semplici l'umanità di quegli artisti che non essendo vincolati da forme di ingabbiamento culturale , sono in grado di far fruire il proprio operato, direttamente attraverso lo spirito, il quale conferisce all'arte un valore puro.L' artista e filosofo dell'arte Jean Dubuffet, negli anni quaranta del novecento coniò il termine "art brut", per indicare le manifestazioni non colte riferite alla pittura dei primitivi ,dei bambini, e degli alienati mentali. Egli studiò l'opera di questi veri e propri artisti ignorati che catalogò e valorizzò al fine di divulgarne il valore sino ad'allora misconosciuto. Ad' artisti come Aloise , Wolfli , Carlo , Keel ,Darger,che grazie all'impegno di Dubuffet oggi sono ospitati nel museo dell'Art Brut di Losanna , ma anche ad'altri sconosciuti come Giuseppe Ventimiglia e Massimo Altea, dedico questo blog e ai musicisti che percorrono vie parallele nella musica istintiva e improvvisata ,all' Arte Ignorante.
Stefano Daga
Stefano Daga
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